Il Mare Della Tranquillità 2.0

Il Mare Della Tranquillità 2.0
Charley Brindley


Il Mare della Tranquillità 2.0
Libro Due
Invasione



di

Charley Brindley

charleybrindley@yahoo.com

Traduzione di
Giulia Geppert

Copertina di

Tamian Wood

www.BeyondDesigninternational.com

© 2019 Charley Brindley. All rights reserved

Stampato negli Stati Uniti d’America

Prima edizione, 11 Luglio 2019

Questo libro è dedicato a

Seth A. Walker

I Libri di Charley Brindley

sono stati tradotti in 22 lingue:

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e
Russo

I seguenti libri sono disponibili in formato audio:

Raji, Libro Uno (in Inglese)
Raji, Libro Due (in Inglese)
Raji, Libro Tre (in Inglese)
Il Re e la libellula, Libro Uno (in Inglese)
Il Re e la libellula, Libro Due (in Inglese)
Non Resuscitare (in Inglese)
L’ultima missione della settima cavalleria (in Inglese)
La ragazza dell’elefante di Annibale, Libro Uno (in Russo)
Enrico IX (in Italiano)
Ariion 23 (in Cinese)
L’incubatrice di Qubit (in Inglese)
La ragazza dell’elefante di Annibale, Libro Due (in Inglese)
Il Mare dei Dispiaceri (in Inglese)

Altri libri di Charley Brindley

1. La Miniera di Oxana
2. L’Ultima Missione della Settima Cavalleria, Libro Uno
3. L’Ultima Missione Della Settima Cavalleria, Libro Due
4. Raji Libro Uno: Octavia Pompeii
5. Raji Libro Due: L’Accademia
6. Raji Libro Tre: Dire Kawa
7. Raji Libro Quattro: La Casa del Vento dell’Ovest
8. La Ragazza dell’Elefante di Annibale, Libro Uno
9. La Ragazza dell’Elefante di Annibale, Libro Due
10. Cian
11. Ariion XXIII
12. L’Ultimo Posto sull’Hindenburg
13. Il Re e la Libellula: Libro Uno
14. Il Re e la Libellula: Libro Due
14. Il Mare dei Dispiaceri
15. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Uno: Esplorazione
16. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Tre
17. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Quattro
19. Il Bastone di Dio, Libro Uno
20. Non Resuscitare
21. Enrico IX
22. L’Incubatrice di Qubit
23. Il Gioco di Casper

Non fiction

24. Diciassette Passi Per Diventare un Allevatore di Successo di Sphynx
25. Dieci Cose Che Odio Del Tuo Libro

In arrivo

26. Il Re e la Libellula: Libro Tre
27. Il Viaggio a Valdacia
28. Le Acque Calme Scorrono Profonde
29. La Signora Machiavelli
30. Ariion XXIX
31. La Ragazza dell’Elefante di Annibale, Libro Tre

Alla fine del libro i dettagli sugli altri libri
Indice
Capitolo Uno (#ulink_70274bc2-2fc7-53cc-9ceb-36eac46558d6)
Capitolo Due (#ulink_848419e5-beb8-5d25-ab68-2df76c810950)
Capitolo Tre (#ulink_2418f0ef-9eb5-515e-bfcc-b861597ba937)
Capitolo Quattro (#ulink_7471c711-cd5a-51f5-ac7c-70de88d58791)
Capitolo Cinque (#ulink_de5550bd-d10b-5132-bf9b-aa8c3329028a)
Capitolo Sei (#ulink_3351edf6-8c37-56e7-aa92-d3b6c5174fbb)
Capitolo Sette (#ulink_3149d398-c41f-5579-b6db-709f399c827f)
Capitolo Otto (#ulink_c149a76d-026f-52f2-a387-2872e9e9a4d6)
Capitolo Nove (#ulink_013562a1-d357-5ca6-b181-8c9b240a7a8c)
Capitolo Dieci (#ulink_2bb5dd6a-c2a4-5d79-8f5a-1f192aa23f84)
Capitolo Undici (#ulink_ae43618c-a73e-59cc-9a65-eca2efb78c2b)
Capitolo Dodici (#ulink_12ee804d-5b24-5acf-ae10-ae908ad69b44)
Capitolo Tredici (#ulink_88ad7fca-bc5a-5936-bdcc-760cc10a9aee)
Capitolo Quattordici (#ulink_4e42907e-cb21-5bb0-81c7-cffbf61bb214)
Capitolo Quindici (#ulink_33fdaeea-a512-525c-9e14-9815b8a3fb3f)
Capitolo Sedici (#ulink_d349d7b0-d8a1-5454-a077-b91cb450c267)
Capitolo Diciassette (#ulink_16f2a642-c549-52d8-b1ea-4f25279ef171)

Capitolo Uno
3 Maggio

Un deserto in Medio Oriente.

Era tardo pomeriggio, il sole toccava appena l’orizzonte occidentale. Otto cavalieri sui loro cammelli si stagliavano contro il tramonto. Guardavano l’oasi sottostante. Era tutto immobile nelle lunghe ombre che si estendevano attraverso le pianure verso l’acqua ferma.
Uno dei cammelli brontolò, ma i cavalieri lo ignorarono.
Un altro imitò la sua lamentela.
“Anch’io ho sete”, disse Dokar.
“Zitto”, disse Cova. Il silenzio prevalse per qualche minuto.
“Sikandar è a trenta chilometri da questo posto”.
Dokar ammazzò una mosca tse-tse schiacciandola sul dorso della propria mano.
Pele parlò. “Starà pascolando le sue magre capre. Non è da queste parti”.
“L’ultima volta che hai detto così ti sei quasi preso una pallottola”.
Cova indossava un caftano azzurro pallido, mentre gli altri erano vestiti di nero.
“Ora ho il mio fucile”. Pele accarezzò la canna del suo Winchester. “Ricambierò volentieri il favore”.
“Perché è l’acqua di Sikandar?” chiese Dokar. “Gliel’ha donata il Dio del bene e del male?”.
“È scritto da molto tempo”, disse Cova, “l’Oasi di Mirasia appartiene alla tribù dei Sukela”.
“Allora dovresti scrivere che l’Oasi di Mirasia ora appartiene alla tribù dei Jankay Lomka”.
Cova si voltò lentamente a fissare il giovane.
Guardò la sua coperta da sella, poi raccolse un filo allentato.
Cova guardò l’oasi tranquilla ancora per un momento, poi diede un colpetto alla spalla del cammello con il manico della frusta. “Su”.
I sette uomini la seguirono lungo il lato della duna.

* * * * *

Samson Uballus Central High School, Los Angeles, California.

Monica giocava con il suo cibo, raccogliendo i piselli con un cucchiaio e impilandoli sul suo purè di patate. Erano passate due settimane da quando erano tornati negli Stati Uniti dal deserto di Anddor Shallau. La mensa della scuola era piena di gente. Conversazioni e risate la accerchiavano, ma lei non si accorgeva di nulla.
Guardò i suoi tre amici al tavolo. Betty e Albert si scambiavano messaggini sorridendo e bisbigliando. Ma Rocco sedeva con le braccia conserte, fissando un gruppo della squadra di football che rideva per ogni cosa stupida che uno di loro diceva.
“Sembra tutto così superficiale”, disse Monica, “vero, Roc?”.
Roc annuì e infilzò una patatina fritta con la forchetta di plastica. La immerse in una pozza di ketchup, ma poi la lasciò cadere di nuovo sul vassoio. “Mi sento fuori posto”.
“Lo so”.
“Andrai al ballo di fine anno?” chiese Roc.
Betty alzò la testa. Quella parola apparentemente attirò la sua attenzione. Guardò Albert.
“Non ho il minimo interesse per il ballo”, rispose Monica.
“Tu verrai con me, vero?” chiese Albert a Betty.
Lei sorrise. “Diavolo, no”.
“Allora ti morderò il collo”. Inclinò la testa, mostrando i denti, poi fece una mossa verso di lei.
Lei ridacchiò, spingendolo via.
“Smettetela voi due” esclamò Roc. “Vi comportate come dei bambini”.
“Sei solo geloso perché non hai una ragazza per il ballo” rispose Betty.
“Ce l’avrei, se Ibitsan fosse qui”.
“Beh, non c’è”, rispose Albert. “Potresti portare Monica al posto di Ibitsan. Così forse uscirete entrambi da questa depressione, almeno per una sera”.
Roc guardò Monica, che fece spallucce.
“Che ne dite?”, disse Betty. “Monica finge di essere Ibitsan e Roc finge di essere Sikandar”.
“Buona idea”, disse Albert. “Altrimenti, starete a deprimervi in casa mentre noi balliamo e ci divertiamo”.
“Ikara demise, um, masde plakez?” disse Roc in Olabi. Poi tradusse in inglese, “La Banda dei Quattro va al ballo”.
Monica si mise a ridere. “Hai detto: ‘Quattro cammelli mangiano foglie di cactus’“.
“C’ero quasi”, disse Roc. “Ci sto a fingere di essere Sikandar per una notte. Ma niente baci”.
“Klamde Ibitsan,” rispose lei. “Lesdim madkes plakez (Io sono Ibitsan. Tu baci le foglie di cactus).”
Roc rise. “Affare fatto”. Tese il pugno perché lei lo battesse.
“La Banda dei Quattro”, disse Albert. “Mi piace”.
La campanella suonò e portarono i vassoi al bancone, poi si diressero alla loro prossima lezione.

* * * * *

Al tavolo della cucina della modesta casa bicamere di Dom ad Arcadia, un sobborgo di Los Angeles, lui stava digitando appunti sul suo iPad, mentre lei, seduta accanto, li leggeva e modificava. Google Docs permetteva ad entrambi di lavorare sullo stesso documento contemporaneamente.
Adora lesse in silenzio per alcuni minuti.
Leggi per la cittadinanza nella nuova Nazione della Tranquillità.
Ogni potenziale cittadino dovrà soddisfare i seguenti requisiti:
Deve essere un rifugiato, un orfano di guerra o uno sfollato.
Deve unirsi ad una delle 194 gilde. Una gilda per ogni isola del Mare della Tranquillità 2.0. Entrando in una gilda, imparerà o migliorerà un’abilità commerciale.
“Come faremo a costruire le isole?” chiese Adora.
“Il problema è la profondità dell’acqua. Non possiamo costruire un’isola rocciosa che vada 120 metri sotto la superficie. La base dovrebbe essere larga centinaia di metri”.
“Che ne dici di isole galleggianti?”.
“Mmm”. Dom sorseggiò il suo caffè. “Se le ancorassimo al fondo del mare, potrebbe funzionare”.
“Cerco come ancorano le piattaforme di perforazione nell’oceano”. Cercò su Google.
Dom inserì altre informazioni, mentre lei leggeva i risultati della ricerca.
“Hai trovato qualcosa?” chiese lui.
“Sì, guarda qui”. Girò l’iPad per mostrargli lo schermo. “Ormeggio con pila a ventosa”.
Lui studiò la foto per un momento. “È davvero enorme”.
“Deve esserlo per tenere in posizione una piattaforma petrolifera. Arriva parecchi metri sotto la sabbia”.
“Chissà quanto regge in caso di vento forte”.
“Questa è una cosa che avremmo dovuto controllare”, rispose lei, “la velocità del vento durante quella tempesta di sabbia”.
“Ehm-ehm. Volevo farlo, ma qualcuno continuava a distrarmi in quella grotta buia”.
“Quindi è colpa mia se non abbiamo scoperto quanto soffiava forte il vento?”.
Sorrise. “In parte sì”.
Adora si avvicinò ai fornelli, aprì lo sportello del forno e fece scivolare fuori l’arrosto. Tolse il coperchio e imbastì il pollo.
“Wow”, disse Dom. “Ha un profumo delizioso”.
Tirò fuori il vassoio superiore, afferrò una teglia di biscotti e la mise sopra il fornello. Dopo averne inforcato uno e messo su un piattino, lo aprì e spalmò del burro su entrambe le metà. Poi lo portò accanto al suo computer.
“Quale profumo?” chiese lei.
“Così mi uccidi, piccola”. Prese metà del biscotto e lei prese l’altra.
Lei sorrise. “Te lo meriti”.
“Mmm. È così buono”.
“Siamo pronti per la presentazione?”
Lui scosse la testa. “Probabilmente ci siamo persi un centinaio di dettagli che ci chiederà”.
“Sì, ma tu sei bravo con le invenzioni”.
“Certo”. Sorseggiò il suo caffè. “Nella scienza posso inventare cose, ma non sono bravo in politica o in diplomazia”.
Adora masticò un boccone. “Ok”. Si passò un tovagliolo sulle labbra. “Sono l’onorevole...” Si schiarì la gola e abbassò la voce. “L’Onorevole Theodore McAllister Lockwood, ex Ambasciatore degli Stati Uniti ad Anddor Shallau”.
“Okay.” Dom spinse da parte il piattino. “Signor Ambasciatore, vogliamo comprare 160,000 metri quadri di deserto ad Anddor Shallau.”
“Ha ha ha. Questa è la mia vecchia risata spiritosa da ambasciatore. Devi iniziare con una chiacchierata amichevole, Dom”.
“Che bella cravatta, Signore. Vogliamo che lei vada a comprare quel terreno per noi. Cazzo, non ho idea di come proporgli questa idea”.
“Penso che dovresti lasciare che sia lui a fare le domande. Sa già che l’abbiamo contattato perché è stato ambasciatore ad Anddor Shallau e stiamo pianificando un progetto in quel deserto, quindi inizia con calma e vedi cosa succede.”
“Va bene. Ricominciamo da capo. Grazie per averci incontrati, Signor Ambasciatore”.
“Sono felice di essere qui, Sonny. Chi è questa bella ragazza seduta accanto a te?”
“Questa è mia moglie, Signore. Ci siamo sposati proprio ieri sera”.
“Davvero?!!! Ehm... voglio dire, davvero?”
“Sì, Signore”, rispose Dom.
“Com’è stata la vostra prima notte di nozze?” Lei sorrise.
“Estenuante”.
“Davvero? Lei non sembra affatto stanca”.
“Questo perché ho dovuto fare io tutto il lavoro”.
Lei gli diede un pugno sulla spalla. “Aspetta di andare a letto; vedremo chi farà tutto il lavoro”.
Dom si stiracchiò e sbadigliò. Controllò l’orologio. “Wow, guarda che ora si è fatta”.
“Furbetto.” Lei lasciò il tavolo e iniziò a cucinare il sugo.

* * * * *

Dopo cena, tornarono al lavoro, per prepararsi alla presentazione.
Dom lesse ad alta voce dal suo computer. “La moneta del nuovo paese si chiamerà ‘Tranquillo’, che sarà diviso in 100 ‘Trancesimi’. Il Tranquillo sarà ancorato al dollaro americano. Non si stamperanno banconote, né si conieranno monete. Tutte le transazioni verranno fatte elettronicamente. I salari verranno trasferiti direttamente nei conti bancari dei lavoratori. Tutti i pagamenti saranno effettuati con un telefono attraverso sicurezza biometrica”.
“E le transazioni private?” chiese Adora. “Tipo un mercatino, dove potrei comprarti una cyclette?”.
“Beh, se mai avessi bisogno di una cyclette, si farà sempre da telefono a telefono. Tu digiti l’importo che vuoi pagare, poi avvicini il tuo telefono a quello del venditore. Il denaro passa direttamente dal tuo conto al suo”.
“Ok. Cos’altro?”.
“Leggi di non tolleranza”.
“Sembra spaventoso”.
“Non sarà permesso il gioco d’azzardo. Alla seconda infrazione verrà inflitto un reato capitale.
“La polizia, i soci, i medici e i membri della gilda dei servizi saranno pagati con il ricavato delle tasse sulle vendite del diciassette per cento”.
“Soci?” chiese Adora.
“Avremo una gilda per i coniugi e i partner che lavorano a tempo pieno per prendersi cura della casa e dei bambini. Il salario minimo per tutte le nuove reclute di ogni gilda sarà di quindici tranquilli l’ora, con aumenti di paga ad ogni avanzamento attraverso i sei gradi della gilda. Questo include anche quelli della gilda dei coniugi e dei partner”.
“Va bene”, disse, “torniamo alla riunione. Ci chiederà perché il governo di Anddor Shallau dovrebbe vendere questa terra e rinunciare alla sovranità su di essa”.
“Perché il governo è in grosse difficoltà finanziarie e trenta milioni di dollari potrebbero dargli una leva finanziaria sufficiente per vendere obbligazioni, ottenere denaro e salvarsi da una guerra civile su vasta scala”.
“E se ne volessero di più?”.
“Quei trenta milioni saranno un punto di partenza. Potrebbe costarci fino a cinquanta milioni”.
“Wow. Saremo in grado di racimolare così tanto denaro?”.
“Dobbiamo.”
Rimasero in silenzio per un po’, fissando i loro iPad.
“Sei proprio determinato, vero?” chiese Adora.
“Sì. Come si dice a Las Vegas, vado all in”.
Lei gli baciò la guancia. “Anch’io. E se riusciamo a coinvolgere l’Onorevole Theodore McAllister Lockwood, guadagneremo molta credibilità”.
“Se l’idea non gli piace, troveremo qualcun altro”.
“Chi?”.
“Abbiamo bisogno di una celebrità”, disse Dom. “Mi chiedo quanto costerebbe ingaggiare una società di pubbliche relazioni”.
“Molto. È troppo presto per creare la pagina GoFundMe?”.
“Sì. Prima vediamo come va la riunione”.
Adora raffreddò il caffè. “I ragazzi sono bravi nei social media. Potrebbero suscitare un po’ di interesse su Facebook e Twitter”.
“Quand’è si laureano?”.
“Mancano solo due settimane”.
“Ce la faranno?”.
“Sì, tutta la mia classe si diplomerà. Sono così orgogliosa di loro”.
“Anch’io. Si sono davvero interessati nel deserto”.
Adora rise. “Si sono interessati eccome. A Sikandar, Ibitsan e Tamir”.
“È vero. Ma hanno fatto anche un ottimo lavoro nella raccolta dati”.
“Abbiamo abbastanza dati per iniziare lo studio di fattibilità scientifica?”.
“No, neanche lontanamente”. Dom sorseggiò il suo caffè. “Abbiamo bisogno di letture di profondità della sabbia da altre quaranta località”.
“Mi piacerebbe fare un altro viaggio nel deserto”.
“Anch’io. Pensi che i ragazzi vogliano tornarci?”.
“Stai scherzando? Stanno già facendo domanda di lavoro per iniziare appena finisce la scuola. Quando avranno guadagnato abbastanza soldi per i biglietti aerei, andranno con o senza di noi”.
“Allora è meglio che ci diamo da fare”, disse Dom.
“Tutti i disaccordi e i crimini saranno giudicati da una giuria composta da tre giudici”, lesse Adora dal suo schermo. “I giudici saranno eletti annualmente con voto popolare. Non ci sarà nessuna corporazione di avvocati. Tutta la costruzione e la manutenzione delle infrastrutture saranno pagate con le entrate fiscali. Nuove leggi e regolamenti saranno autorizzati solo dal voto di tutti i cittadini adulti.
“La tassa sulle vendite del diciassette per cento potrà essere aumentata con voto universale, per far fronte alle spese. Tutti dovranno aderire alle ‘leggi di non tolleranza’: due reati capitali, e la persona verrà esiliata a vita, senza eccezioni.
“L’esilio avrà decorso immediato con una scorta armata fino al porto d’ingresso.” Dom chiuse il suo iPad. “Ho finito.”
“Tutto?”.
“Sì, tutto”. Si stiracchiò e le fece scivolare un braccio intorno alle spalle. “Almeno per stasera”. La baciò.
“Vuoi dire completamente finito?”.
“Intendo dire che ho finito con le regole e i regolamenti”.
“E i modi e i mezzi?” lei lo baciò.
“Dove c’è la volontà...”.
Adora chiuse il suo iPad. “C’è un modo”.
Si alzò dal tavolo e corse ridacchiando verso la camera da letto.

Capitolo Due
Monica, Betty, Albert e Roc, La Banda dei Quattro, condivisero un tavolo la sera del ballo.
“Niente telefoni, niente mail, niente posta ordinaria, niente”. Monica sorseggiò la sua Coca Cola. “Abbiamo tutta questa tecnologia di lusso e nessun modo per contattare qualcuno nel deserto”.
“Avremmo dovuto trovare un modo per comunicare prima di lasciare Anddor Shallau”, disse Roc.
Albert lasciò la mano di Betty e cliccò sul suo telefono.
“Vorrei solo parlare con Ibitsan”, disse Roc.
“Non andrebbero mai a Talfona per fare una chiamata”, disse Monica. “Odiano la città”.
“Dove si riforniscono?”. Roc immerse un Dorito nella salsa. “Avevano sale, zucchero e salsa per le bistecche. L’avranno pur comprata quella roba”.
“E questo?” Albert lesse dal suo telefono. “Telefono satellitare, 495 dollari su eBay”.
“Anche se riuscissimo a portare un telefono satellitare a Sikandar e Ibitsan”, disse Monica, “non saprebbero come usarlo, e non avrebbero modo di caricare la batteria”.
“Ma anche se avessero un telefono”, disse Roc, “come potremmo comunicare con loro?”.
“Conosco qualche parola”, disse Monica. “Ma non abbastanza per portare avanti una conversazione telefonica. Abbiamo bisogno di un libro sulla lingua Olabi”.
“Ho controllato online”, disse Roc. “Non c’è niente”.
“Quello che vi serve”, disse Betty, “è qualcuno a Talfona che parli inglese e Olabi, che vada là fuori e consegni loro un messaggio”.
“Mmm... questa è una buona idea”. Monica si scostò una ciocca di capelli biondi dalla guancia. “Scommetto che esista questo tipo di servizio a Talfona”.
“Probabilmente costa un sacco”, disse Albert.
“Non mi interessa quanto costi”, disse Monica. “Devo parlare con Sikandar, o almeno sentire la sua voce”.
Il DJ fece partire Go Loko.
Betty afferrò la mano di Albert e lo trascinò verso la pista da ballo.
“Vieni, sorellina”. Roc si alzò. “Almeno possiamo ballare come gli altri”.

Capitolo Tre
12 Maggio

“Sono incinta”.
“Cosa?” Monica quasi si strozzò con la sua soda.
Caitlion annuì.
“Ne sei sicura?”.
“Sono passati trentanove giorni da quando abbiamo lasciato Anddor Shallau. Sono sicura”.
“Tu e Tamir non avete usato protezioni?”.
“Quando ho fatto i bagagli per il deserto”, disse Caitlion, “non avrei mai pensato di aver bisogno di preservativi”.
“Porca miseria. Non sa che diventerà padre”.
Caitlion scosse la testa e diede un morso ad un pezzo di sedano.
“Dovremmo dirlo ad Adora e Dom?”.
“Non lo so, forse. Ma devo tornare là”.
“Mancano solo due settimane di scuola, e Adora mi ha detto che ho una ‘B’ nella sua materia. Gli altri miei voti sono buoni, quindi mi diplomerò a maggio”.
“È fantastico. E poi?”.
“Lavoreremo insieme”, disse Monica. “Quand’è il diploma?”.
“Fra tre settimane. Sarò all’ultimo anno, ma preferirei stare nel deserto con Tamir”.
“Non puoi seguire alcuni dei tuoi corsi online?”.
“Sì, più della metà”. Caitlion masticò un morso di mela.
“Anche Roc si diplomerà. Ha una gran voglia di vedere Ibitsan”.
“Ho esattamente 148 dollari sul mio conto corrente”, disse Caitlion. “E 10 dollari nella mia borsa. Quanto costavano i biglietti aerei quando siamo andati l’ultima volta?”.
Monica scosse la testa. “Non riesco ancora a credere che Dom abbia ipotecato la sua casa per pagare il volo a tutti fin là”.
“E che abbia comprato provviste e affittato cammelli. Pensavo fosse un nerd egocentrico e senza cuore, ma si è indebitato per i prossimi dieci anni per pagare quel viaggio”.
“Sì. Spero che si sposino, lui e Adora. Sembrano davvero felici insieme”.
“Sono una bella coppia”, disse Caitlion.
Monica tirò fuori il telefono e iniziò a digitare. “Mando un messaggio a Roc e gli dico che dobbiamo parlare”.
“Ok, ma non dirgli del bambino. Glielo dirò io quando lo vedrò”.
“Certo, figurati”. Monica finì il messaggio. “Sai, anch’io vorrei essere incinta”.
“Davvero?”
“Sì, mi piacerebbe avere un piccolo Sikandar”.
Il suo telefono squillò e lesse il messaggio ad alta voce. “Studio per l’esame di matematica fino alle sette. Che ne dite se ci vediamo per una pizza verso le otto?”.
“Per me va bene”, rispose Caitlion.
Monica mandò un messaggio a Roc per incontrarsi al Pizza Hut. “Forse insieme riusciamo ad escogitare un piano”.

* * * * *

Quando Caitlion disse a Roc di essere incinta, non gli ci volle molto per capire che il padre fosse Tamir.
“Congratulazioni”. Roc si alzò e fece il giro del tavolo per abbracciarla.
“Grazie, Roc”.
“Se solo riuscissi a comprare un biglietto aereo per Anddor Shallau”. Roc tornò alla sua sedia. “Vivrei con la tribù di Ibitsan finché non inizieremo a riempire il mare”.
“Anch’io”, disse Caitlion. “Potremmo trovare un modo per renderci utili”. Sorseggiò il suo tè freddo. “Vendere cammelli, far pascolare le capre... non mi importa cosa, mi basta stare con Tamir”.
“Il tuo bambino sarà il primo nativo Tranquilliano”, disse Monica.
“Ehi, hai ragione. Che figata”.
“La prima cosa che farò quando sarò lì”, disse Roc, “è scoprire come un uomo chiede a una donna Jamori di sposarlo”.
“Davvero?” chiese Caitlion. “Che dolce”.
“Chissà se si va dal padre, o dal capo della tribù” disse Monica.
* * * * *

15 Giugno

Il suo primo giorno di lavoro alla Singapore Airlines non fu come Monica si aspettava. La manager, Li Yan Te Dan, le ordinò di restare in biglietteria, di sorridere ai clienti, di guardare tutto quello che faceva e di stare zitta.
“Niente domande, niente commenti”, ordinò Li Yan. “Impara solo a tollerare con faccia piacevole. Tutti clienti stanchi per attesa, irritabili per viaggio, e pronti a mordere anche bei faccini per sfogare frustrazione”.
“Sì, Signora”.
“Devi prendere tutti insulti e ostilità con un sorriso gradevole e risposta positiva. A meno che non abbiano postura violenta, allora si può fare manovra evasiva”.
“Manovra evasiva?”.
“Oggi non si discute. Conserva domande per domani. Oggi potrai osservare qualche mia manovra di fronte ad atteggiamenti violenti. Forse qualche uomo ancora arrabbiato o qualche richiesta di chilometri gratis per volo in ritardo”.
“Chilometri gratis?”.
“Non per te. Se diventi vera dipendente della Singapore Airlines, poi ottenere qualche viaggio gratis. Nessuna domanda oggi. Guarda ogni mia mossa alla tastiera, impara tutte le schermate di inserimento, carta d’imbarco, riprogrammazione, come informare della cancellazione, e dai lecca-lecca a bambini che urlano”.
Monica sorrise.
“Sì, quella è faccia sorridente giusta per calmare clienti irritabili”.
Dopo il diploma, Monica e Roc Faccini avevano fatto domanda di lavoro in tutte le compagnie aeree. La loro strategia era di guadagnare abbastanza soldi per comprare i biglietti per Anddor Shallau per vedere Sikandar e sua sorella, Ibitsan. Speravano anche di poter ottenere tariffe scontate, essendo dipendenti delle compagnie aeree.
Monica fu assunta subito dalla Singapore Airlines. Il responsabile delle risorse umane le disse che aveva un grande potenziale per l’armonizzazione dei passeggeri. Monica sapeva che questo era un eufemismo per ‘bella ragazza dietro il bancone’, ma non era preoccupata del suo palese sessismo; le dava un modo per lavorare per raggiungere il suo obbiettivo.
Roc trovò finalmente un lavoro come addetto ai bagagli alla Alaska Airlines.
Trovarono anche un lavoro part-time in dei fast-food. Essendo nuovi assunti, furono assegnati ai turni di notte, ma andava bene per guadagnare più soldi possibile. Entrambi vivevano ancora con i genitori, quindi la maggior parte dei loro guadagni finiva nei loro conti di risparmio.
Nel raro tempo libero, quando non cercavano di recuperare il sonno, si incontravano con Caitlion, Betty, e il suo ragazzo, Albert.
I cinque di solito si riunivano nell’appartamento di Caitlion a Baldwin Park, perché erano stanchi del fast-food.
Monica stava con Li Yan assieme ai sei agenti al bancone del servizio passeggeri. Due uomini e quattro donne erano immersi in un apparente caos frenetico di tastiere e biglietti, ma capì rapidamente che si trattava di un’attività coordinata per controllare i passeggeri impazienti e i loro bagagli.
I quattro distributori automatici di biglietti nel terminal venivano usati molto poco. I viaggiatori esperti attraversavano con disinvoltura i display dei chioschi e si mettevano in viaggio in fretta con le carte d’imbarco. Gli utenti alle prime armi erano frustrati dagli schermi poco familiari, dove dovevano inserire informazioni di base su se stessi e sulla loro destinazione. Un paio di bambini irritabili tiravano le maniche dei cappotti, e questo non era d’aiuto.
Monica sognava ad occhi aperti il momento in cui il suo periodo di tirocinio sarebbe finito e sarebbe stata assunta come dipendente fissa. Da quel momento, sperava di ottenere viaggi gratuiti sulla base dello spazio disponibile.

* * * * *

“Posso aiutarla, Signore?”. Monica prendeva gli ordini dietro il bancone di McDonalds, mentre con le cuffie si occupava della gente al drive-in.
Aveva lasciato il suo lavoro al LAX(Aeroporto Internazionale di Los Angeles) alle 19:30 e aveva guidato direttamente fino al McDonalds per il suo turno di notte. Era stanca e già pensava al suo letto morbido e alle sei ore di sonno prima di affrontare il traffico di un’ora per tornare al LAX la mattina seguente.
“Grazie. Sono undici e ottantatré, al primo sportello”. Sorrise, pensando ai 500 dollari che aveva risparmiato per il suo viaggio per Anddor Shallau.
Si girò il braccialetto al polso, il regalo d’addio di Sikandar. Si chiese cosa stesse facendo in quel momento. Era giorno nel deserto, quasi metà mattina. Era seduto vicino al fuoco, pensando a lei? Era tornato al loro campo, o alla grotta? Stava inseguendo cammelli selvaggi con Tamir?
Mi chiedo dove vendano i cammelli. E quanto guadagnino.
Una parte della sua mente era sempre concentrata sulle persone al bancone, e faceva in modo di dimostrarsi sempre positiva e attenta, anche quando i suoi pensieri erano lontani, con l’uomo che amava.

* * * * *

Il secondo giorno di Monica alla compagnia aerea, un uomo basso e magro stava in piedi accigliato verso gli agenti. Era il secondo della fila dietro una giovane passeggera assistita da Frank.
“Che diavolo di problema c’è?” chiese l’uomo magro.
“Sarò subito da lei, signore”, rispose Frank.
“Sarò subito da lei. Fanculo”, disse imitando l’agente.
Quando Frank gli lanciò un’occhiata, la spillatrice gli scivolò di mano e colpì la tastiera, facendo lampeggiare impazziti tutti i display. “Mi scusi, signorina...” guardò il biglietto che aveva appena stampato, “signorina Watson. Sono desolato.”
“Cristo Santo!” esclamò l’uomo esile. “Se fossi andato all’American Airlines, a quest’ora sarei già in volo, a metà del fottuto Pacifico”.
“No bisogno di bestemmie oggi, signore”. Li Yan si avvicinò al bancone accanto a Frank.
“No bisogno?” L’uomo si mise a ridere. “Dove diavolo hai imparato l’inglese? Alla Shanghai School for Ballet and Rap Dancing?”. Rise.
La giovane donna in attesa della sua carta d’imbarco guardò Frank e Li Yan. “Grazie”, sussurrò lei.
“Ha provato alla biglietteria, signore?” chiese Monica.
Li Yan lanciò un’occhiata a Monica e scosse la testa.
“Sì, ho provato quella macchinetta di merda. Non funziona un cazzo”.
I clienti in attesa nelle altre quattro file stavano iniziando ad innervosirsi e agitarsi a causa del comportamento dell’uomo odioso.
“Lasci che l’aiuti”. Monica sollevò il piano del bancone incernierato, poi tirò su la gonna stretta dell’uniforme abbastanza da permetterle di scavalcare la bilancia dei bagagli. “A volte hanno solo bisogno di un calcetto nella scheda madre per farli ripartire”.
L’uomo aprì la bocca, ma lei non gli diede la possibilità di parlare.
“Questo è il suo passaporto? Dov’è diretto oggi? È una cravatta di Armani?”.
“Tokyo. E sì, è Armani. Mi è costata cento dollari”.
“Bene, signor...” Monica aprì il suo passaporto. “Signor Wiggins, andiamo a vedere cosa succede a quella macchinetta. Il mio ex-ragazzo mi ha regalato una borsa di Armani”, mentì conducendolo verso il distributore automatico. “Poi l’ha voluta indietro quando ci siamo lasciati. Riesce a crederci? Quell’idiota..”.
Lui rise. “Diavolo, non lo biasimo. Quella borsa probabilmente costa un paio di centinaia di dollari”.
“Cinquecentocinquanta”, sussurrò lei. “L’ho cercato su Rodeo Drive”. Toccò lo schermo del chiosco, portandolo in vita. “Ora, dobbiamo solo accendere questo coso”.
Come diavolo funziona? Appare solo la scritta ‘Benvenuto’.
Toccò sulla scritta ‘nome’ quando lampeggiò, poi guardò il passaporto e inserì ‘Michael Wiggins’.
Tutto quello che posso fare è improvvisare e sperare che questo stronzo non esploda e mi insulti. Se dovrà rimettersi in fila, non sarà contento, e nemmeno Li Yan. Questa trovata mi farà licenziare o guadagnare punti.
Monica diede un’occhiata al suo supervisore dietro il bancone e vide un’espressione molto pensierosa, o forse era rabbia.
“Ah, il signor Michael Wiggins...”. Apparve una schermata con il suo indirizzo e tutti gli altri suoi dati. “Vedo che lei è un viaggiatore abituale della Singapore Airlines”.
Ora cosa dovrei fare? Devo far partire questo idiota.
Toccò lo spazio della destinazione. “Tokyo”, disse digitando. “Il volo due-tre-uno-quattro parte tra quarantacinque minuti. È il suo volo, Mikey?”.
Lui sorrise. “Nessuno mi chiama più ‘Mikey’. Sì, è il mio volo”.
“Come la chiamano i suoi amici?”.
Lei toccò lo schermo.
Questo coso è facile. Basta seguire le istruzioni. Qualsiasi idiota saprebbe usarlo.
“I cosiddetti amici che avevo mi chiamavano ‘Mikey’”.
“Che aveva? Vuole usare i dati della sua carta di credito memorizzati per il viaggio di oggi, Mikey?”.
“Li ho licenziati tutti quei figli di puttana. Sì, uso la MasterCard”.
“Scommetto che ora saranno dispiaciuti”.
“Sì, può essere.” Lui la guardò battere sullo schermo. “Ehi, stai cercando un lavoro?”.
Di sicuro non lavorerei per te, Michael Twit. “Magari.. ti chiamo quando torno da Tokyo”. Oppure potresti portarmi con te come bagaglio a mano. Da Tokyo, potrei fare l’autostop fino a Anddor Shallau.
La macchina ringhiò dentro da qualche parte e sputò fuori una carta d’imbarco.
“Ecco a lei, Mikey”. Gli consegnò il passaporto e la carta d’imbarco. “Gate ventitré. Ha il tempo di prendere un martini al ‘Rock and Brews’“.
“Che ne dici di bere qualcosa con me?”.
“Che ne dice se io torno al lavoro e lei mi dà il suo biglietto da visita così la chiamo quando torna da Tokyo?”.
Lui sorrise e prese un biglietto dal taschino. “Tornerò giovedì”.
Lei prese il biglietto. “Non vedo l’ora”.
Quando Monica scavalcò la bilancia dei bagagli, Li Yan inclinò la testa verso la parete di fondo, lontano dal bancone.
Oh, cavolo. Ci siamo.
Li Yan sorrise. “Mi piace come hai gestito quella testa calda”.
“Grazie, Signora”.
“Ora puoi chiamarmi Li Yan”.
“Ok, perfetto. Il signor Wiggins mi ha dato il suo biglietto da visita”. Lo mostrò a Li Yan. “Cosa dovrei farci?”.
Li Yan prese il biglietto. “Wabi Sabi Cookware”. Guardò Monica. “Questo omino meschino vende pentole?”.
Monica scrollò le spalle.
“Buttiamo e basta”. Lasciò cadere il biglietto del signor Wiggins nel cestino. “E ora che ha imparato come usare il distributore automatico, potremmo non dover rivedere la sua brutta faccia in futuro”.
“Questo è un sollievo”.
“Bene, domani mattina tieniti pronta. Ti metto in prima linea. Inoltre, ti do ottanta chilometri bonus per aver sistemato quel Wabi Sabi”.
“Wow. Fico”.
Monica sorrise al suo capo.
Mancano solo 14080 chilometri.

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Il Mare Della Tranquillità 2.0 Charley Brindley
Il Mare Della Tranquillità 2.0

Charley Brindley

Тип: электронная книга

Жанр: Современная зарубежная литература

Язык: на итальянском языке

Издательство: TEKTIME S.R.L.S. UNIPERSONALE

Дата публикации: 16.04.2024

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О книге: Il Mare Della Tranquillità 2.0, электронная книга автора Charley Brindley на итальянском языке, в жанре современная зарубежная литература

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