Si Mr. Evans
Si Mr. Evans
Antonina Lentini
Trama
Quando Noele Lewis, giovane barista di Hilo, venne difesa per la prima volta da Cade Evans, sexy vigile del fuoco, si accorse di aver perso il controllo degli occhi, fissi sul suo scultoreo fisico, e della parola. Arrivata a casa si convinse che non fosse il ragazzo adatto a lei ma, durante unâuscita con le sue migliori amiche, incontra Cade che la invita ad uscire con lui. Noele con il passare del tempo si accorge che Cade è tormentato dal passato e questo lo porterà a mantenere le distanze ma ben presto il giovane vigile del fuoco si accorgerà che Noele è una ragazza diversa da tutte le altre, provando sensazioni che non percepiva da tempo. Nello scoprire il vero Cade, Noele arriverà a testare i limiti del piacere erotico.
Antonina Lentini
Si Mr. Evans
Vol. 1
Questo libro è unâopera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzioni dellâautrice e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, è assolutamente casuale.
Lâamore è un fumo che si leva dal respiro degli amanti, e quando la nebbia si dirada si
tramuta in fuoco che sfavilla nei loro occhi, e quando ostacolato è un mare riempito dalle lacrime degli occhi di quelli stessi amanti.
(William Shakespeare)
A tutte le ragazze, che sognano di avere
un uomo come Cade Evans.
1
Dannazione ma non poteva scegliere un altro giorno per non andare a lavoro? Mannaggia a te Arizona. Devo fare quella dannata ceretta, altrimenti non potrò sostituirla, oggi è il mio giorno libero o meglio, era il mio giorno libero. Dovevo fare un sacco di cose, fare la spesa, pulire la casa, incontrare Beverly e Naomi, invece devo andare a lavorare. Sarà meglio che mi sbrighi.
E ora chi è che rompe a telefono!
<
>
<> Esclamo.
<>
Mâimplora, con voce dispiaciuta. Vorrei ucciderla. <> Borbotto.
<
con i clienti.>>
<>
Ma perché mi sono fatta convincere?
Per fortuna abito a pochi isolati dalla spiaggia e arriverò in tempo per le ventuno.
Eccola, la spiaggia è piena di gente in costume che si diverte.
Lo Xavierâs Bar è ricoperto di raffia, in mezzo alla sabbia perfettamente dorata ci sono delle sedie di bambù e gli ombrelloni di palma chiusi.
Entro nel camerino di fretta e furia e mi cambio.
La divisa è molto striminzita, una mini gonna in raffia e per coprire i seni due noci di cocco, attorno al collo una ghirlanda con fiori gialli e fuxia e come fermaglio un enorme fiore blu.
Mi imbarazza molto indossarla ma è legge. <>Naomi mi sorride, sicuramente si starà divertendo al solo pensiero
che io stia lavorando e lei si stia rilassando, mentre preparo il drink.
Dâ altronde ho sempre sognato di fare la barista e Naomi di fare la segretaria per un uomo dâaffari molto sexy. Evidentemente la fortuna è stata dalla nostra parte perché i desideri si sono avverati.
<> Mi faccio dispiaciuta, sporgendo il labbro inferiore. <> Se Maometto non va dalla montagna, la montagna va da Maometto.
<> Chiedo, stupita per la sua assenza.
<<Ã con Dakota.>> Sgrano gli occhi. <>
<>
Cambiando discorso, decido di porre un altro quesito. <> Chiedo con un filo di curiosità .
<>
Mi ha appena fatto lâocchiolino.
<> Esclamo. <> <> Mi chiama un uomo, sulla cinquantina, cicciottello e calvo.
<> Mi dirigo verso di lui. <>
<> Oggi câè davvero tanta gente da servire, non ho un attimo di tregua. Lancio unâocchiata a Naomi, mi catapulto dal cliente e come unâimbranata inciampo contro lo scalino. <> Esclamo. Poggio la mano sul banco e imbarazzata mi rialzo. Tutti mi stanno guardando, ovviamente arrossisco.
<> Gli porgo il drink e non appena beve un sorso me lo sputa addosso bagnandomi la striminzita e quasi invisibile gonna. <>Chiede sconcertato, con occhi infuocati. <>
Lâuomo mi fa cenno di lasciare stare e mi grida contro. <> Esclama. <> Lâanziano fissa il ragazzo e per fortuna va via.
<> Mi guarda preoccupato poggiando una mano sul banco.
Io rimango allibita, è bello da svenire. Ha i capelli neri, non troppo corti e gli occhi verdi, carnagione piuttosto abbronzata, è alto circa 1.80 m, indossa un costume in stile hawaiano a pantaloncino ed è a vita bassa. Scorge dei fantastici addominali ben scolpiti. Con gli occhi scendo sempre più in basso e noto lâimmancabile e ammaliante âVâ far capolino dai suoi fianchi. Ha le braccia possenti e muscolose.
Poi mi obbligo a salire con lo sguardo e noto il viso angelico, con un filo di barba, espressione tesa con gli occhi che continuano a scrutarmi.
Mi schiarisco la voce. <>
<> Ho difficoltà a capire la sua espressione.
<> Esclamo.
<> Il suo volto comincia a rilassarsi.
<> Chiedo, sono
confusa e incantata dalla sua bellezza.
<> Mi sorride. <>
<> Affermo con tono scherzoso. <> Mi fa lâocchiolino e arrossisco. Maledetti vasi capillari.
<> Chiedo curiosa.
<>. Mi porge la mano per fare conoscenza, non appena la tocco sento una scossa percorrermi lungo la schiena.
La sua mano è calda e morbida.
Gli sorrido e prendo la coppa Margarita, inumidisco con uno spicchio di limone solo metà bordo del bicchiere e lo ricopro di sale ottenendo un effetto brinato, poi lo metto nel freezer e lo faccio raffreddare. Le mani mi tremano e con la coda dellâocchio percepisco il suo sguardo, mi sento inquieta.
Nel frattempo riempio per ¾ lo shaker con due cubetti di ghiaccio, aggiungo la Tequila, il Cointreau del succo di limone e shakero energeticamente per qualche secondo. Riprendo la coppa, filtro il tutto, prendo una fetta di limone e lo metto nel bordo. <>
Lo guardo imperterrita mentre assaggia il drink, non so cosa dire, sono impaziente di sentire un suo giudizio. Fa un gemito e porta la testa allâindietro.
Ha un collo così sexy!
Mi sorride. <<Ã buonissimo.>>
<> Scrollo i nervi di dosso. <>
<> Mi guarda fisso negli occhi. <> Dice sorridendomi. La scossa si è fatta sentire nuovamente, ma stavolta più intensa, tanto da farmi raddrizzare e irrigidire.
<> Sbarro gli occhi. Rimango esterrefatta dalla domanda.
Fortunatamente tra una domanda e lâaltra, tra un drink e lâaltro sono già le ventitré e trenta e posso domandare di andare via prima.
<> Grido al mio capo.
Dai capelli mori e occhi castani.
<>
<> Mi prende il braccio.
<>
La scossa ritorna, mi piace la sensazione che provo quando mi tocca. Chiudo gli occhi per il piacere che sto vivendo. Faccio un enorme respiro, poi scrollo la testa. <> Fa unâespressione triste e mi lascia andare. Mi dirigo nello spogliatoio e mi cambio.
<> Esclamo.
Indosso una maglia a mezze maniche bianca, un paio di shorts di cotone fuxia e le infradito. Esco e lo raggiungo con passo svelto.
<> Afferma. Andiamo in riva al mare e ci sediamo sulla sabbia, ormai fredda.
Mi sento in imbarazzo. Decido di far parlare prima lui. <> Chiedo, prima che il coraggio di proferire parola svanisca.
Ha i gomiti poggiati sulle ginocchia e il viso rivolto verso il mare. Poi si gira a guardarmi. <> Mi sorride.
<> Chiedo.
<>. Per questo mi aveva detto che salvare le persone era un suo dovere. <> Deglutisco. <>
<> Ne dimostra meno.
<>
<> Sussurra, piegando le labbra in un sorriso malizioso, poi torna a guardare le onde. <> Si gira nuovamente, bloccandomi con il suo sguardo.
<> <> Affermo, con lâacquolina in bocca.
<> Mi guarda, facendomi arrossire.
<> Chiedo curiosa, magari ha una fidanzata.
<>
<> Ho unâinfinità di domande che potrei fargli. Mi ispira curiosità . à misterioso.
<> Ride, mostrando i denti perfetti e bianchi.
Adoro sentirlo parlare. Mi piace molto la sua voce. <
Il mio collega Derek invece è rimasto a casa con la fidanzata.>> Non appena pronuncia la parola fidanzata noto in lui unâespressione contraria, piegando le labbra in una risata sarcastica.
Lancio una rapida occhiata al suo viso, vorrei approfondire lâargomento âfidanzataâ, ma preferisco non farlo. In questo momento dovevo essere con le mie amiche. Invece mi ritrovo seduta con la sabbia che mi entra negli shorts a fare la detective.
<> Aggrotto la fronte.
<> Ha un tono severo. Forse ho sfiorato un tasto che non dovevo toccare.
<> Arrossisco. <> âO mio Dio. Ma perché non sto zitta?â
Lui fa un sospiro. Giro immediatamente la testa nel senso opposto per evitare il suo sguardo.
<> Mi sembra leggermente irritato. Che strano sentirgli dire il mio nome. à bello. Arrossisco immediatamente. Ora il senso di disagio è aumentato.
Metto le braccia sotto le ginocchia e poggio su il mento.
Con la coda dellâocchio sbircio per vedere che espressione ha.
Con il pollice si accarezza il labbro inferiore. Poi si gira verso di me. Comincia a pizzicarmi la gola. Il cuore mi batte forte. E le guance mi bruciano. <>
Una ragazza dai capelli rossi, fisico slanciato e occhi neri ci viene incontro. Gli si butta addosso. Lo ha appena baciato sulle labbra. Sgrano gli occhi. <> Sembra abbastanza felice di vederlo.
<>
La ragazza rimane delusa dalla sua risposta e va via.
Porta nuovamente lo sguardo su di me.
<>
Faccio cenno per alzarmi, ma mi blocca con la sua tenuta salda sul mio braccio.
<> La sua espressione è piena di curiosità .
<> Guardo il mare. <> Faccio spallucce e sorrido.
<>
<> Alla mia risposta aggrotta la fronte. <> Piega la testa lateralmente. Ã incuriosito dalla mia risposta.
<> La sua espressione è seria. Sento le orecchie bruciare. Le mani cominciano a sudarmi e io ad agitarmi. Mi fa uno strano effetto. Devo andare a casa.
<>
<> Ã preoccupato per la mia sicurezza, un gesto nobile da parte sua. <>
<> Borbotta, con tono autorevole. <> Rispondo allontanandomi sempre di più da lui.
<>
<<Ã stato un dovere. Ricordi? Io salvo le persone.>> Esclama, felice per averlo fatto.
<> Le probabilità di un ulteriore incontro, fatto appositamente, è alquanto improbabile. A meno che non venga a prendere un drink da me. <>
Lui rimane immobile a pochi metri dalla battigia a guardarmi.
<<Ã stato un piacere conoscerti.>> Afferma.
<> Esclamo. Il suo sorriso si fa più grande.
1 bello quando sorride, gli occhi gli si illuminano e delle fossette compaiono sulle sue guance. <> Alza la mano a moâ di saluto.
<> Ricambio e vado via.
2
Ho perso il controllo del mio cuore. à impossibile camminare con le infradito sulla sabbia, quindi decido di toglierle e camminare scalza, la sabbia fredda a contatto con i miei piedi mi dà sollievo.
Accelero il passo, devo andare via subito da questo posto altrimenti me ne pentirò.
Salgo le scale e dopodiché rimetto le infradito. Lascio alle mie spalle la meravigliosa spiaggia di Hilo. Faccio un respiro profondo. Ho ancora il profumo del suo dopobarba dentro le narici. Dio, è così buono. Quando sembrava che il mio cuore stesse riprendendo controllo, eccolo lì che arriva in prima posizione, correndo così forte da sentire quasi i battiti con le mie orecchie.
Ma che cosa sta succedendo? Cade è meraviglioso, è stato molto gentile a difendermi da quellâorco. Forse quel signore stamattina si è alzato col piede sbagliato perché a Cade il Margarita che ho preparato gli è piaciuto e da come ha reagito, direi anche molto. Oppure ha fatto così per compassione? Sarebbe un gesto deplorevole da parte sua. Così gentile e premuroso da difendermi e poi non giudica sinceramente il drink? Non credo sia così.
Perché quando mi sfiora sento quella meravigliosa scossa percorrermi il corpo? Provo un piacere inebriante. Per non parlare di quando mi guarda con quegli ammalianti occhi verdi, comincio a tremare e sento sudarmi le mani.
Inizio ad avviarmi verso casa a piedi. Il cuore batte regolarmente.
Comincio a pensare a quelle mortificanti domande che
gli ho posto. âLa tua famiglia? Hai fratelli, sorelle...â e
quella più terrificante âcon quante donne sei stato?â.
Quello che più mi ha provata è stata la sua
reazione. Per la prima domanda aveva ragione, insomma, sono unâestranea e la famiglia è un argomento delicato e personale.
Per la seconda mi ha stupito la sua espressione, era tabù.
Non per niente mi ha fatto cambiare discorso, era irritato e freddo. Perché? Mi ha incuriosita molto. Dâaltro canto non sono nessuno per pretendere una sua risposta e su questo ha pienamente ragione.
Chi era quella ragazza? Amber. Perché era così freddo nei suoi confronti?
Lei era così affiatata con lui. Non trovo una risposta plausibile per questo episodio.
Cade è un ragazzo molto attraente e sensuale. E il fatto che faccia il vigile del fuoco è motivo di maggiore attrazione per le ragazze.
Forse lo sfruttano e quando si stufano lo gettano via. Per questo la sua reazione alla mia domanda?
Mi sembra un ragazzo sicuro di sé, con un carattere riservato, gentile e pronto a salvare le persone. Perché fargli una cosa del genere?
Maledizione Arizona, se non ti avessi sostituita a questâora non torturavo il mio cervello con tutte queste domande.
Mi guardo a destra, a sinistra e alle mie spalle per proteggermi e penso a Cade con i suoi occhi verdi, a quando mi disse che dovevo fare attenzione altrimenti mi avrebbe accompagnata lui.
Meglio che lo dimentichi, mi farebbe solamente del male. Ã troppo perfetto per me. Circondato da belle ragazze. Sono possessiva e gelosa. Deve essere solo mio. Non voglio condividerlo con nessuna.
Cade ha un qualcosa di misterioso, un lato del suo carattere
che lo perseguita, come unâossessione. Farei meglio a non
pensarci più.
Per fortuna la strada è breve per arrivare a casa. Abito in un modesto appartamento nella Big Island, la cosiddetta Isola di Hawaii, precisamente a Hilo, nord-est. Ha una cucina, un bagno e due stanze. Non è immensa ma per me basta, è abbastanza accogliente. Pago un misero affitto e questo mi permette di rientrarci con le altre spese. Non me la passo male. Vivo qui da circa un anno. I miei genitori abitano nella capitale, a Honolulu, bella, ma preferisco essere indipendente, vivere una vita tutta mia.
Prendo lâascensore e arrivo al secondo piano. Cerco le chiavi di casa nella tasca del pantaloncino e apro la porta. <> Sussurro. Il silenzio è musica per le mie orecchie e il letto un sonnifero. Sono davvero distrutta.
Dannazione stavo per addormentarmi.
<> Ho ancora gli occhi chiusi quindi non ho avuto la possibilità di leggere sul display chi fosse.
<> Ha una voce abbastanza squillante che mi dà fastidio, spero solo di non doverle spiegare perché non sono tornata più da lei dopo averle dato il drink.
<> Esclama.
<
stasera maâ¦>> Mi fermo e penso alla domanda di
Naomi. <> Chiedo,
sperando di non farlo.
<>
Faccio la finta tonda. <>
<> Al diavolo Naomi, non le sfugge mai niente, ora si trasformerà in una detective anche lei.
<> Taglio corto.
<> Sento un sospiro.
<> Esclama.
Metto una mano sugli occhi. <<Ã tanto sexy quanto misterioso.>>
<>
<> Sospiro nuovamente pesando ai suoi occhi posati su di me. La scossa si fa sentire, percorrendomi nuovamente tutta la schiena, facendo sobbalzare il cuore.
<> Sospiro. <> Affermo sperando di cambiare discorso. <> Sorride.
<> Esclamo.
<> <>
<>
<> Esclamo, piegando le labbra in un sorriso. <> Sospira felice.
<> Le chiedo, ho un terribile sonno, anche se parlare di Cade mi ha fatto risvegliare un tantino.
<> Non cambia mai.
<> Sorrido sarcasticamente. <>
<> Riattacco.
Per fortuna quando sono arrivata a Hilo ho trovato questo meraviglioso bar sulla spiaggia. à uno dei più frequentati del posto. Da quando ci lavoro non ho ancora imparato a preparare alla perfezione il Blue Hawaiian, è un cocktail esotico originario di questa meravigliosa isola.
Il suo colore blu-azzurro chiaro gli è conferito dalla miscela di rum bianco e Blu Curaçao.
Ogni volta sono i tre minuti peggiori del mio lavoro.
Non si finisce mai di imparare. Diversamente da
Arizona che sa fare tutto alla perfezione.
Finalmente sono arrivata al bar e questo mi consentirà di cacciare via Cade dai miei pensieri almeno per un bel poâ.
A quanto pare è già pieno di persone e sono solamente
le nove del mattino. Sarà meglio andarmi a cambiare. <>
Devo cercare le parole adatte per risponderle in modo che non mi possa fare altre domande.
<> Oddio ho detto il suo nome.
Arzona mi guarda maliziosamente.
<> Affermo. Invento una scusa allâistante.
<> Sottolinea lâaggettivo. <<Ã stato molto gentile a difendermi.>>
<> Mi guarda con quellâespressione per farmi capire che non si è bevuta la storia.
<
licenzierà .>> Corro verso i camerini per evitare altre
domande.
Dopo cinque ore circa, ho finalmente finito il mio turno. Esco dal bar e vedo Naomi seduta sulla sabbia assorta nei suoi pensieri a fissare il mare.
Vado da lei e mi butto per terra goffamente facendomi notare.
Sono esausta dal lavoro e penso a tutti i Blue Hawaiian che ho dovuto preparare in una sola mattinata ed a tutte le facce dei clienti quando lo bevevano, sicuramente pensavano âuuuuh che buono, ne bevo un altro sorso. Mm aspetta, ora che lâho gustato meglio fa schifo. Decisamente schifoâ. Devo chiedere qualche giorno di vacanza a Xavier.
<
à stato così gentile con te.>> Mi guarda con occhi vivaci.
Ecco ero riuscita a non pensare a Cade per tutta la mattina ed ora è piombato nei miei pensieri senza un minimo di gentilezza.
Il cuore abbandona il suo ritmo e riprende a cavalcare più veloce di un fulmine. Sicuramente ci sarà rimasto male ma dovevo andare via.
<> Chiede.
<>
<> Fa un sospiro. <>
<> Non voglio dare peso alla bellezza. Anche se la prima volta che lâho visto ne sono rimasta ammaliata.
<
conosco e da quando abbiamo iniziato a parlare di lui sei diventata nervosa e rossa in volto.>> Dannazione si è accorta di tutto, ma come fa?
<<Ã stato carino ma non posso affrettarmi a tirare una conclusione, lo conosco da un giorno.>>
<> Fa cenno con la mano verso di me. <>
Voglio cambiare discorso al più presto. Ma se non parlo con lei con chi altro posso farlo? <> Esclamo.
<>
<>Affermo. Desidero tanto scoprire il reale motivo.
<> Sussurra.
<
in un attimo.>> Devo porre fine allâargomento, ora ne
sono più che convinta.
<>
<> Sospiro. <> Chiedo.
<> Si interrompe e alza gli occhi al cielo sorridendo.
<> Affermo.
<> Fa un sospiro
profondo. <>
<>
Mi alzo e vado a prendere due succhi di frutta alla pesca, il mio preferito. Dopo aver finito saluto Naomi e vado a casa.
Decido di dedicare il pomeriggio alle pulizie che ho rimandato di un giorno, quindi mi armo di panno e detergente e comincio a pulire.
Dopo un intero pomeriggio a fare faccende di casa non mi accorgo che si sono fatte le otto di sera. Dunque mangio una mela al volo e vado a dormire. Nei miei pensieri ritornano i suoi grandi occhi verdi che mi scrutavano dopo avermi difesa da quellâorco e il suo viso teso.
La settimana è passata in fretta e il weekend sono solita andare dai miei genitori a Honolulu ma prima decido di passare da Xavier per rinfrescargli la memoria sulla mia abituale assenza. Dopodiché parto. Mia madre, Julia Anderson, è una delle donne con maggior fantasia che conosca. Un pezzo di stoffa lo trasforma in oro. Dalle borse ai cuscini. à un asso nel campo della sartoria. Dal momento che non lavora, trasforma il suo tempo libero in passa tempo costruendo di tutto con una semplice stoffa. Mio padre, Brad, non ha un singolo pantalone che non gli stia alla perfezione. à molto fortunato ad averla a fianco.
Ed ecco, la mia vecchia casa, bella come sempre. Circondata da una staccionata tutta in legno ricoperta di fiori. Vedo uscire mia madre, mora, occhi marroni, con le braccia aperte pronta ad abbracciarmi, non appena scendo dallâauto. Una Chevrolet Bel Air anni cinquanta, tutta nera con i sedili in pelle rossi. La adoro. Non è ultimo modello ma per me va benissimo. <> La solita ansia materna.
<> Ogni volta che la rivedo mi sembra sempre più giovane.
<> Chiede curiosa.
<> Ci sediamo sul divano del salotto. Lâunica cosa che mi manca di Honolulu è questa comoda e immensa casa con tutti i comfort possibili, al contrario del mio umile appartamento.
<<Ã il lavoro come procede?>>
<> Mi tengo sul vago. <>
<>Esclama. <> Parli del diavolo...
Mi volto a guardarlo, bello come sempre, con i suoi
capelli castano chiaro e occhi verdi. Non dimostra
quarantacinque anni.
<>
<> Si stiracchia la schiena.
<> Rido. Mio padre è un uomo tutto fare. Qualunque cosa si rompa a casa lui la ripara. Ha perfino fatto lâarmadio della camera da letto, tutto in legno massiccio. à davvero un genio. Funge da idraulico, falegname, muratoreâ¦
Qualunque cosa gli si domanda risponde che la sa fare.
tutto un gioco per lui e per questo provo una grande stima nei suoi confronti.
Mi ha insegnato a essere indipendente ed a non chiedere aiuto per una piccola cosa, devo sapermi arrangiare.
un fanatico del nuoto, tanto da partecipare alla competizione di 2,4 miglia, due volte lâanno.
1 Lunedì ritorno alla vecchia vita, a Hilo. A lavoro tutto
2
3 è filato liscio. Sono esausta ma ho una vaga idea di uscire con le ragazze.
4
5 Mi dirigo in cucina per bere un bicchiere di succo di frutta alla pesca, mentre chiamo Naomi.
6
7 <> Ã dietro la mia porta. Mi legge nei pensieri.
8
9 La apro e vedo lei insieme a Beverly.
10 <> Chiedo incuriosita.
11
12 <> Risponde Naomi.
13
14 <>. Entrano in casa. Naomi mi porta in bagno e Beverly va nella mia camera da letto a prendere qualche striminzito vestito.
15
16 Loro due sono le uniche con cui mi posso confidare. Sono state sempre al mio fianco. Anche se abbiamo qualche punto del nostro carattere che ci distingue restiamo sempre unite. Naomi la conosco sin dallâinfanzia, eravamo sempre insieme, poi ci siamo allontanate per colpa del suo ex fidanzato, ma ci siamo rincontrate dopo dieci anni allo Xavierâs Bar. Beverly invece lâho conosciuta grazie a Naomi. Ogni sera venivano a bere qualche drink e poi ballavamo sulla spiaggia. E da lì non ci siamo più separate.
17
18 Beverly lavora insieme a sua madre in un negozio di fiori, il Gomezâs Flowers. Quasi tutti si forniscono da loro e lei è unâottima ghirlandaia.
19
20 <> Mi guarda in viso. <> Ordina Naomi, quasi come un obbligo.
21
<> Mi interrompe Beverly. <> Ci pensa un attimo su. <>
Lancio unâocchiata infuocata a Naomi e lei mi risponde facendo spallucce mentre mi scompiglia i capelli.
<>
<> Chiede guardandomi con il viso inclinato.
<> Affermo e la guardo negli occhi alzando la testa.
Mezzâora più tardi mi ritrovo con le ragazze in un Pub, il Dark Pub, leggermente affollato, che dà sulla spiaggia.
à strano farsi servire drink da altri, di solito lo faccio io. Ci sediamo in un ampio banco pieno di gente. <> Chiede Beverly. Il rumore assordante della musica la costringe a gridare al mio orecchio.
<> Sono impaziente di gustarlo, soprattutto se fatto da un altro barista. Semplice competizione.
<> Chiede a Naomi. Ha lo sguardo fisso verso una direzione. Beverly le dà una gomitata al braccio e Naomi fa un sobbalzo come se si fosse spaventata. <> Ripete.
<> Ritorna a guardare verso quella direzione.
<> Ordina Beverly.
<> Risponde, fa un sorriso e comincia a preparare i drink.
Sono curiosa di vedere cosa sta fissando Naomi, quindi seguo il suo sguardo e vedo che seduti in un tavolo rotondo ci sono due ragazzi circondati da ragazze, che ridono come matti.
Il ragazzo seduto a cui posso vedere il viso ha i capelli biondo cenere e sono tutti scompigliati, come se qualcuno glieli avesse strapazzati con le dita.
à affascinante e ha un portamento elegante. Il ragazzo numero due che mi dà le spalle invece ha i
capelli neri come il carbone e noto solamente che indossa una maglia azzurra a mezze maniche stropicciata.
<> Beverly mi porge il drink e fa lo stesso con Naomi dopo averla fatta sobbalzare per lâennesima volta.
Bevo il primo sorso, è abbastanza buono. Quando mi giro, quella a sobbalzare sono io, facendomi cadere un poâ di Blue Hawaiian sul mini vestito bianco. In questo preciso istante mi ritrovo difronte Cade che penetra i miei occhi con i suoi. <> Mi sorride.
Come la prima volta lo analizzo dalla testa ai piedi. Con la luce posta sul banco gli occhi sono di un verde intenso, la mandibola ricoperta di un filo di barba, sempre perfetta. Indossa quella maglia a mezze maniche azzurra tutta stropicciata, quasi aderente, dove i suoi addominali, in base alla posizione che assume, giocano a nascondino.
Un paio di pantaloni bianchi e le infradito. Quasi mi metto a ridere quando le guardo.
<>Rimango allibita. Faccio un poâ mente locale e penso alla maglia azzurra, sposto la testa alla mia sinistra e noto che a quel tavolo il ragazzo numero due non câè più. Poi guardo Cade e traggo la conclusione. <> Chiedo.
<> Sussurra facendo assumere alle sue labbra una posizione che mi sembra sia un leggero sorriso.
<>
Il cuore comincia a battere sempre più velocemente. Sono felice di rivederlo anche se non ci speravo. Sono contenta che non ce lâabbia con me per quelle imbarazzanti domande.
à un ragazzo che emana sensualità da qualunque parte del corpo lo guardi. à perfetto.
<> Afferma, guardandomi in modo strano.
Porto la testa lateralmente e socchiudo leggermente gli occhi.
Perché mai sarebbe venuto a trovarmi? Guardo il suo viso.
La prima volta che lo vidi era teso ma adesso assume unâaltra espressione, è sereno e ora che lo vedo perfettamente è ancora più bello.
<> Mormoro facendogli vedere il drink. <> Esclamo. <>
Afferma con un tono serio.
Ora mi sento davvero in imbarazzo. Arrossisco. Il silenzio tra noi persiste. Sento il suo sguardo posato su di me e la cosa non mi fa stare meglio. Improvvisamente sento e vedo la sua mano posarsi sulla mia e la scossa si ripresenta ma ogni volta sempre più forte provando un piacere inebriante. <>
<> Chiedo incuriosita.
Si avvicina di più al mio viso. <> Mi sussurra allâorecchio.
Annuisco e arrossisco sempre di più. Fisso i suoi occhi ma distolgo immediatamente lo sguardo bevendo un altro sorso del drink che avevo dimenticato di avere tra le mie dita e cerco di cambiare discorso.
<> Porta lo sguardo immediatamente verso di me.
<> Sembra nuovamente irritato.
Non ne combino una giusta.
<>. Mi dÃ
sui nervi questo lato del suo carattere. Potrebbe essere più gentile e meno irritante. Faccio cenno di andare via ma mi prende il braccio per impedirlo. <>
<> Con lo sguardo vado alla ricerca di Naomi e vedo che è in dolce compagnia. <> Chiedo a Cade indicando il tavolo dovâè seduta Naomi, cercando di dimenticare e sorvolare sullâaccaduto.
<> Inclina la testa incuriosito.
<> Sussurro, sperando che non mi abbia sentito.
<> Il suo viso ha assunto unâespressione confusa.
<> Diamine ho parlato ad alta voce e mi ha sentita.
<> Esclama alzando un sopracciglio, mi sembra quasi ironico dal tono di voce. <>
<> Esclama Alex. Si sono
avvicinati a noi e la mia cara amica sembra una
scolaretta che non sta nella pelle perché è insieme al
suo bel capo.
<>
<> Cade le porge la mano. Poi mi guarda e mi sorride. Ma che vorrà mai dirmi con quel sorriso?
<>
Lo interrompo. <> Naomi mi guarda imbarazzata.
<> Chiede.
Faccio cenno di si con la testa.
<> Guardo Cade con lusinga.
<> Affermo con espressione rallegrata.
<> Esclama Alex con tono divertito mentre lancia unâocchiata maliziosa a Cade.
<> Chiedo a Naomi, preoccupata per non averla vista.
<<Ã andata a casa, aveva un poâ di mal di testa.>> <> Le sussurro.
<>
<> Mi propone Cade mentre lo saluto.
<> Cerco una scusa plausibile e credibile.
<>A quanto pare è convinto del fatto suo.
<> Taglio corto. Non potrò mai ringraziarlo come si deve per quello che ha fatto per me ma questo non vuol dire che per sdebitarmi debba uscirci.
Gli ho pure offerto il drink.
<> à speranzoso e pensa che gli dica di si perché mi sta sorridendo. Mi sta facendo quel tipico sorriso alla âtanto ti ho convinta, il mio sorriso funziona sempreâ. <>
<> Dice Cade.
Questo ragazzo mi piace davvero. à sexy, sensuale. Ma per il mio bene sarà meglio stargli alla larga. Per i miei gusti è circondato da troppe ragazze e se si dovesse avverare quello che pensa il mio cervello e il mio cuore quando lo vedono dovrà essere solamente mio.
3
Sto percorrendo la strada di ritorno verso casa con Naomi e parliamo del più e del meno, ma lâargomento principale sono i ragazzi, Cade e Alexavier. <> Chiede, non sta nella pelle dalla curiosità .
<> Rispondo con disinvoltura. Non voglio dare troppo peso alla cosa.
<>
<>
<> Sgrana gli occhi. <>
<> Certe volte diventa davvero invadente. Non la reggo quando si comporta in questo modo.
<> Borbotta. <> Fa cenno di âsiâ con la testa, come se la cosa fosse scontata. <>
<> Esclama con sguardo sognante.
<>
<> Fa salti di gioia. Davvero? à felice perché esco con Cade? Certe volte non capisco cosa le passi per la testa.
<> Esclamo. <>
<>
<> Sgrana gli occhi. <>
<> La guardo per vedere la sua reazione.
Ha unâespressione come per dire âsei da manicomioâ. Ha gli occhi chiusi in una linea e le labbra serrate. <> Mi prende per un braccio per trascinarmi nella direzione del Pub.
<>
<> Sottolinea.
<>
<>
Difendere una ragazza da un bifolco non vuol dire che gli piaci. Però forse dovrei cominciare a pensare che gli piaccio e spero senza secondi fini. Però se non vuole sentir parlare di fidanzate perché ci tiene così tanto a uscire con me? Forse farei bene a non uscirci.
âNo! Devi uscirci Noe.â Una vocina mi ha appena parlato.
Sarà quella stupida vocina a cui piace rischiare. âDevi uscire con lui, devi uscire con luiâ. Faccio cenno per cacciarla via con la mano.
<> Ecco, come al solito mi ha visto. Lei vede tutto. Forse ha pure degli occhi ai lati della testa perché prima stava guardando diritto.
<> Invento una scusa allâistante altrimenti mi coprirà nuovamente di domande.