Amori Criminali Una Morte Sospetta
Manuele Migoni
Chi ha ucciso Margherita Romeo? È autunno, quando Margherita Romeo, affascinante ragazza dai modi aggraziati e semplici, viene trovata cadavere all'interno della sua stanza. Le indagini degli inquirenti si concentrano su uno dei suoi corteggiatori, Matteo Canali. Questi, nel tentativo di spiegare i motivi della sua estraneità al caso, finirà per affrontare gli aspetti più sfuggenti dell'amore, dell'universo fra i due sessi, delle relazioni, delle rivalse e delle conseguenze che il destino può riservare.
Manuele Migoni
Descrizione:è autunno, quando Margherita Romeo, affascinante ragazza dai modi aggraziati e semplici, viene trovata cadavere all'interno della sua stanza. Le indagini degli inquirenti si concentrano su uno dei suoi corteggiatori, Matteo Canali. Questi, nel tentativo di spiegare i motivi della sua estraneità al caso, finirà per affrontare gli aspetti più sfuggenti dell'amore, dell'universo fra i due sessi, delle relazioni, delle rivalse e delle conseguenze che il destino può riservare.
Tutti i diritti riservati ©2019.Opera deliberatamente tratta da vicende reali, per una ricostruzione del tutto fantasiosa. Editing e realizzazione copertina a cura di Manuele Migoni.
1.
Non sapeva neanche che Margherita Romeo fosse morta, e per giunta assassinata.
Alla notizia, in un attimo, lo sgomento lo attanagliò.
Si sentì atterrito, senza parole.
La convocazione in tribunale gli avrebbe potuto aprire degli scenari simili a quelli veronesi, e avendo ben presente i tanti casi di cronaca che qua e là si apprendevano da telegiornali, reportage e riviste, al solo pensiero di finirla come uno dei tanti indiziati che solo dopo un lungo calvario si scoprirà essere innocente, rabbrividiva non poco.
In cuor suo, per quanto oltre ogni dubbio sapesse di non c'entrare assolutamente nulla con la morte di Margherita, si chiedeva se ciò sarebbe potuto bastare.
Una città, Verona, in cui tutto sembrava dovesse andar male.
Giorno dopo giorno, circostanza dopo circostanza.
E che ritornava prorompente.
Quello con Margherita fu un amore sofferto, inseguito, perduto.
Ma tutto ciò sarebbe stato sufficiente per accusarlo di un atroce omicidio?
Qualcuno, addirittura, avanzò l'ipotesi che il suo improvviso ritorno a Roma, fu combinato, orchestrato da lui stesso.
Ulteriore sospetto, che ne avrebbe rafforzato l'accusa.
Si pensò a nuove e improvvise opportunità, o che senza dir niente, in fondo pensava che la sua permanenza a Verona non gli sarebbe più convenuta.
Ma erano solo dubbi dell'ambiente che lo circondava, così come anche quelli che pervennero successivamente, a seguito della morte di Margherita.
Una volta nella capitale, si premurò di informare chi di dovere, quasi orgoglioso e compiaciuto di poter tornare a parlare di sé, soprattutto riguardo alcune circostanze relative alla propria organizzazione di vita.
Finché non arrivò la tragica notizia della morte di Margherita, che sembrava rimettere tutto in discussione.
Ogni certezza, ogni credibilità.
«Abbiamo avuto modo di analizzare completamente cellulare e computer della vittima, e su di lei, Canali, al computer non abbiamo trovato niente, solo il tentativo di una richiesta d'amicizia sul social network facebook, di cui lei stesso potrà confermarci come non andò a buon fine; ma è sul cellulare che invece compaiono sui messaggi, fino a esserne bloccato sull'applicazione whatsapp, in occasione di un complimento forse considerato volgare o fuori luogo; che rapporti intratteneva con Margherita Romeo, ci spieghi un po' come è nata questa sua infatuazione, se di infatuazione si tratta, e perché poi Margherita Romeo, da quel che abbiamo avuto modo di comprendere, le si rivoltò contro, quasi a non volerne più sapere»
«Tutto accadde in una circostanza molto particolare: un ritardo a lavoro - l'unico che feci – una coppa di vino, simile a un piatto matrimoniale, che si ruppe all'interno di uno degli uffici dell'azienda in cui eravamo impiegati, e da parte mia il fatto che quell'avvenimento potesse contenere sviluppi dai molteplici significati; oltretutto, in occasione della rottura della coppa, per stabilire meglio quel che era successo, ci sarebbero volute delle foto che avrebbero testimoniato l'accaduto, foto che sarebbe spettato a me scattare, e a lei registrare e inviare a chi di dovere, e come sarebbe potuto avvenire il passaggio di queste foto se non attraverso un cellulare, un fatto per cui Margherita, di sua iniziativa, si mostrò disponibile a darmi il suo numero per risolvere la questione?»
«Ecco, risolto quel problema, lei in qualche modo profittò, oltre a questioni lavorative, del fatto di avere il numero di cellulare di Margherita?»
«Come si può ben vedere, di quei pochi messaggi, il primo fu a distanza di un mese da quell'evento»
«A un certo punto lei quasi si dichiarò, fino ad allora c'erano stati solo dei rimandi per delle uscite da organizzare in gruppo, suppongo un gruppo di lavoro, dei colleghi?»
«Esatto, proprio così»
«Poteva esserci qualcun altro interessato a Margherita?»
«Si qualcun altro, almeno tra i colleghi, in effetti c'era, si trattava di un collega albanese, Blend...Kelmendi credo fosse il cognome»
«Kelmendi....Blend Kelmendi, su di lui abbiamo dei messaggi e anche la corrispondenza che intrattenne con Margherita su facebook, e soprattutto vari tentativi, senza risposta, di invitarla a uscire, immagino non sia andata a buon fine?»
«Proprio così, ci parlai una volta, credo se ne fosse invaghito»
«Quindi come andò a finire, cioè ci furono poi delle novità, i due ancora si parlavano, si vedevano in occasioni particolari?»
«Si, mantennero sempre dei buoni rapporti d'amicizia, ma per dispiacere di Blend, non andarono mai oltre, lui avrebbe voluto una relazione stabile»
«Bene, mi sembra chiaro, anche perché, oltre a quel periodo, sul vostro collega, sui social network, non vediamo nessuna novità, certo dovremmo controllare meglio il suo cellulare oltre ai messaggi rilevabili da quello di Margherita, ma a questo eventualmente penseremo dopo; semmai, ed è anche un altro dei motivi per cui l'abbiamo convocata, riguardo all'ex ragazzo di Margherita, lo conosceva? Ne aveva mai sentito parlare?»
«Si era un individuo che non andava tanto per il sottile, o almeno, di ciò mi aveva parlato Margherita...lo conobbi, si licenziò appena venni assunto, credo fosse originario di Genova, ma trapiantato a Venezia»
«Non quindi la classica persona che perde la testa?»
«Probabile lui intendesse l'amore come possesso nei confronti della propria donna, tanto da far scatenare certe reazioni»
«E invece con lei Canali, in conclusione, quale fu il motivo scatenante della rottura con Margherita?»
«Avete sotto i vostri occhi i messaggi che le ho inviato; il mio passo falso in questa storia, è il fatto che a un certo punto le ho fatto comprendere le mie intenzioni, forse perché, in fondo, e in quel momento, avevo bisogno di una figura del genere accanto, e infatti ancora non mi capacito del perché a distanza di qualche mese lei mi bloccò su whatsapp, solo per essermi espresso più affettuosamente del solito; forse è anche vero che avevo preso tutto con troppa ironia, il mio ritorno a Roma, alcune circostanze non andate proprio a buon fine, e chissà che lei a quel punto non pretendesse invece un tipo di serietà che non era riuscita a imporre precedentemente, quindi per il fatto che dopo la mia partenza, in un colpo solo, sentì di aver sprecato del tempo, e in quel modo preferì chiuderla definitivamente; gli ultimi messaggi non erano in nessun modo volgari o da ricevere un simile trattamento, e anche se il corteggiamento nei suoi confronti è probabile lo avrei dovuto impostare in un modo meno sentimentale, non ho nulla da rimproverarmi, al di là delle ironiche apparenze, sono cose che si provano solo quando si ha un'infatuazione per una persona, anche la paura di perdere o il rimpianto»
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